Radiomak

La Radionica è l’arte di condurre il pensiero
tramite uno strumento
dove scegliere il percorso
attraverso le onde e
dirigerlo alla destinazione creando un’ESPERIENZA.

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Descrizione
Materiali
Accessori

Approfondimenti
f.a.q. (frequently asked question)


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#descrizione
Descrizione
E’ una macchina radionica innovativa, completa e personalizzabile con moltissimi accessori specifici, che permette di utilizzare il campo magnetico terrestre come veicolo per l’invio di informazioni, modulando i ratei di frequenza su tutti gli assi possibili.

Come tutti gli appassionati di questa arte sanno, ogni elemento vibra per massa dimensione densità geometria con gli altri creando una finale nota unica caratteristica. Quanto gli elementi di composizione sono correttamente proporzionati si ha l’emissione di un’armonia che bilancia ciò che viene a contatto con lo strumento sia fisicamente che tramite entanglement magnetico.

In quest’ottica RadioMAK è stato progettato nei minimi dettagli, sia a livello ingegneristico sia a livello vibratorio, con le più attuali tecnologie offerte, optando per le migliori scelte da dare all’utilizzatore in modo che fosse facile e completa, adattabile e modulare negli utilizzi.

Tramite poi i metalli nanocoperti utilizzati all’interno si riesce a minimizzare anche gli errori puntuali in cui l’operatore può per condizioni specifiche caratteristiche incorrere.

Ogni singolo elemento è lavorato in geometria eptagonale regolare a sezione aurea così come tutte le incisioni presenti all’interno e sul contenitore. I materiali con cui è stata costruita, le incisioni al laser presenti sullo strumento lavorano come armonizzatori, emettendo quando acceso una frequenza costante con periodicità naturale, agendo sui molteplici elementi collegabili al numero 7 (i chakra, le ghiandole linfatiche, i colori della rifrazione luminosa, ecc.), e riequilibrando sia nell’ambito magnetico sia nell’ambito elettrico.

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#materiali
Materiali
Il rame nero
Particolare attenzione è stata posta sull’utilizzo del rame all’interno dello strumento: questo è stato sottoposto a un carico elettromagnetico forte e durevole che ha generato una risonanza autoindotta separando gli ultimi strati di atomi e formando una nano copertura che assorbe tutto lo spettro dei campi magnetici, motivo per cui appare nero. Questo strato tra gli atomi ha al suo interno un’autostrada magnetica per il flusso dei campi magnetici, elettrici e campi informati trasformando così il metallo in:
– Super conduttore in senso trasversale
– Super resistore in senso verticale
aumentandone la capacità transattiva di oltre 20 volte e proteggendo quindi le informazioni inviate da qualsiasi interferenza esterna. In condizioni normali, un filo di rame naturale ha una sua vibrazione propria, costante e non utilizzabile per i nostri scopi: per creare un’oscillazione deve assumere una forma che gli permetta di catturare e concentrare i campi magnetici (ad es. bobine, spirali o altro) perché grazie alla geometria data si crea un flusso sbilanciato, di conseguenza polarità necessaria ed ondulazione. Il rame nero ha già in sé, per sua struttura costitutiva, quest’ondulazione che se messa in forma di spirale o bobina ne moltiplica esponenzialmente gli effetti.

Il Plexiglass
Inciso, con geometrie che grazie ai solchi ricreati sulle superfici moltiplicano il campo della macchina tramite le risonanze indotte, ha nella sua composizione chimica parte del gruppo metile (CH3), composto da tre atomi d’idrogeno, definito nelle fisica del plasma “Trizio Magnetico” poichè genera campi e vie di diffusione delle informazioni sui tre assi principali della realtà senza distorisioni e carbonio, elemento di vibrazione caratterizzante del nostro Pianeta.
Per approfondimenti cliccare qui

Legno
Le schede elettroniche interne sono realizzate in legno, materiale naturale che per inclinazione magnetica integra alcuni campi del plexiglass, con specifiche geometrie e connessioni che permettono un accelerazione della vibrazione in linea con il flusso informato rendendo quindi la gestione più morbida nell’attacco al campo dia dell’operatore che del trattato.

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#accessori
Accessori
Molti sono gli accessori che completano o automatizzano alcune funzioni del RadioMAK. Questi possono essere comprati a parte e si connettono con una semplice procedura di sincronizzazione dei metalli nanocoperti posti all’interno degli apparecchi.

Tra i più venduti:
Omeo, per la copiatura in frequenza magnetica di qualsiasi elemento e campo all’interno di un vettore (acqua, gans, olii essenziali, alcooli, microrganismi, etc.);
Chroma, per la gestione ed integrazione nel campo dei colori e del loro angolo di attacco;
Inverter, per l’inversione automatica dell’onda sui vari assi;
Gans, per l’invio tramite campo dei vari principali gans;
Matrix setter, per il settaggio specifico dei vari punti matrice;
Time curver, per l’automatizzazione delle durate e ripetizione dei tempi di trattamento

e per la moltiplicazione o completamento del campo:
Geodetica icosaedrica sia grande che piccola
Piramide elettrificata in versione sia Cheope che in versione Golod a base triangolare
Generatori plasma magnetico k-mini, k-Momentum
Magrav in formato di circuito

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#faq
Faq (Frequently Asked Questions)
che

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#approfondimenti
Approfondimenti
Il plasma e la tecnologia Keshe
Il plasma è, tra quelli che conosciamo, lo stato della materia più vicino al campo sorgente (altrove definito Etere, Qi, Prana). La sperimentazione più interessante al momento è quella avviata dall’ingegnere iraniano Mehran Tavaroli Keshe, non solo perché sta facendo fare straordinari passi avanti all’uso intelligente del plasma, ma soprattutto perché non ci sono brevetti e la sperimentazione è portata avanti su tutto il pianeta da gruppi d’ingegneri, scienziati o semplici appassionati completamente liberi da vincoli.
Il plasma, detto anche il quarto stadio della materia, ha innumerevoli proprietà, e per chi s’interessa di energie sottili, sembra fare da ponte tra il mondo fisico e non fisico.
Il plasma (da non confondere con il sangue umano) è un particolare stato della materia, simile a un gas ma molto più vivace.
Gli atomi del plasma sono, infatti, in uno stato “ionizzato”: ossia un certo numero di elettroni è stato strappato dai loro nuclei, e ci troviamo ora ad avere particelle cariche positivamente e altre cariche negativamente che vagano eccitate nello spazio. Questo stato di cose favorisce soprattutto lo scorrere dell’elettricità (un flusso di particelle che saltano da un atomo all’altro) e, infatti, il plasma è uno straordinario conduttore elettrico, a differenza dei normali gas che sono invece isolanti.
Quando sollecitiamo la materia aggiungendovi energia, alla fine otteniamo sempre del plasma. L’esempio più semplice è quello dell’acqua. Allo stato solido, abbiamo il ghiaccio. Se aggiungiamo energia il ghiaccio, si scioglie e abbiamo ora un liquido. Se continuiamo ad aggiungere energia il liquido bolle e abbiamo ora un gas. Ma se continuassimo ad aggiungere energia, alla fine gli elettroni sarebbero strappati dalle loro orbite e otterremmo un plasma.
Oltre il 99% della materia conosciuta dell’Universo è composta di plasma (anche se dobbiamo ammettere che questa “materia conosciuta” è per ora appena il 5% di quello che sappiamo esserci là fuori). Il nostro sole e tutte le stelle non sono altro che enormi sfere di plasma incandescente. I fulmini e le aurore boreali sono plasma, così come l’intera ionosfera terrestre. E le grandi nebulose che vagano nello spazio non sono altro che agglomerati di polvere, idrogeno e plasma.
Recentemente una mappatura della rete di plasma nello spazio ha dimostrato come esso colleghi le galassie tra loro, in una rete simile a quella del micelio dei funghi, o dei neuroni del nostro cervello. Nella teoria dell’universo elettrico si parla del plasma e dell’elettricità che in esso scorre come degli elementi fondanti di tutta la vita. Nella rete del plasma elettrico, proprio come in un fiume attraversato da diverse correnti, si formano vortici che diventano galassie. All’interno delle galassie, si formano altri vortici e nodi di energia che diventano soli e sistemi solari. Da lì, l’energia continua a collassare verso uno stato sempre più solido e compatto, formando infine i pianeti.
Una delle chiavi di volta divulgate da Keshe è di creare materiali che siano in grado di condurre i campi magneto-gravitazionali del plasma in modo molto efficiente. Questo si ottiene creando una “pelle” su questi materiali dove gli atomi sono meno compatti, una sorta di soglia tra il fisico e il non-fisico che permette al plasma di fluire liberamente e causa molti fenomeni che sembrano quasi miracolosi.
Nell’immagine qui sopra “Nano” sono gli strati di un materiale trattati per rendere gli atomi meno compatti, mentre “GANS” sono “gas solidificati a temperatura ambiente”, una materia che fa da ponte ai campi plasmatici e che è usata largamente in tutta la tecnologia Keshe. La scienza del plasma sta già diventando la protagonista dei futuri sviluppi tecnologici, ma poiché questo stato della materia è così simile a ciò che gli alchimisti definivano “etere”, o in senso più largo alla Coscienza Universale, questo sta cambiando anche il nostro atteggiamento verso la tecnologia e la materia in genere.

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