Dal Campo Statico al Campo Vibrazionale: Una Nuova Visione del Tempo e della Materia

La medicina e la fisica hanno per lungo tempo osservato la realtà come un campo statico: analizzano la posizione di un elemento, la sua forma, la sua funzione immediata. Ma raramente considerano i suoi riferimenti rispetto all’ambiente, e ancor meno rispetto al tempo, cioè alla sua evoluzione.

E se il tempo stesso fosse un ambito vibratorio?

Non un semplice susseguirsi di istanti, ma il ritmo con cui la materia danza nell’ambiente. Immaginiamo il movimento come una serie di vettori.

Quando il vettore è rettilineo, segue il flusso senza dispersioni, mantenendo intatto il passo vibrazionale del tempo. In questa condizione, la materia rimane incorrotta.
Quando invece i vettori si dispiegano, aprendosi dall’interno verso l’esterno, generano divergenze: da lì nasce la rosa infinita delle possibilità di perturbazione. È ciò che chiamiamo malattia, squilibrio, inquinamento.

Ogni deviazione dalla linea principale del tempo vibrazionale produce ciò che percepiamo come disarmonia. Non solo nel corpo, ma negli ambienti, nei sistemi, negli ecosistemi. L’inquinamento, infatti, non è altro che il fronzolo che si stacca dalla sua onda principale, perdendo coerenza con il ritmo originario e distraendo energia dalla vita.

Eppure, qui risiede il punto più sorprendente: se riportiamo tutto ciò che è disperso alla linea di coerenza, allora la materia — essendo vibrazione — ritrova da sé il suo equilibrio.
Quello che chiamiamo “miracolo” non è altro che un riassetto vibrazionale: un ritorno della traiettoria dispersa alla sua coerenza naturale.

Non si tratta solo di una teoria. È un invito a cambiare sguardo:

Non vedere più la vita come un insieme di cose ferme, ma come movimento continuo.

Non considerare i problemi come anomalie statiche, ma come vettori che chiedono riallineamento.

Non pensare al tempo come qualcosa che passa, ma come ritmo che ci attraversa e che possiamo armonizzare.

Quando ci sintonizziamo sul campo vibrazionale della vita, allora tutto diventa possibile: salute, equilibrio, rigenerazione. Non per magia, ma per ritorno alla coerenza.

Le Geometrie del Gusto ispirano una tesi all’Università di Pollenzo


Quando Stefano Vetri ha iniziato il suo percorso di ricerca all’Università di Scienze Gastronomiche, non immaginava che il vino lo avrebbe portato a scrivere una tesi dal titolo eloquente: Vino, Vita e Coscienza.

Il vino non come semplice bevanda, ma come esperienza vibrazionale capace di raccontare la vita della pianta, del territorio, delle persone che lo creano e di chi lo assaggia.

È proprio in questo cammino che Stefano è stato contattato dal nostro amico Mario Colucci, abile fisioterapista ed esperto di pratiche olistiche, che lo ha guidato all’incontro con il Disco delle Geometrie del Gusto. Grazie a questa esperienza ha potuto osservare come specifiche trame informazionali e coerenti possano influenzare gusto, aroma, colore e molte altre caratteristiche profonde del vino. Non si tratta solo di suggestione: parliamo di un nuovo modello vibrazionale misurabile, che oggi comincia a essere indagato anche a livello scientifico.

Dal terroir alla quantistica

Per secoli il vino è stato raccontato attraverso terroir, tradizioni, tecniche di cantina. Ma come sottolinea Vetri nella sua tesi, questo approccio oggettivante rischia di ridurre il vino a “schede tecniche” e punteggi.

Le nuove ricerche, invece, aprono a una visione quantistica e relazionale: il vino non è un oggetto statico, ma un campo dinamico di particelle e frequenze, che si intreccia con chi lo osserva e lo assaggia. L’esperienza sensoriale diventa così atto creativo e cosciente, in cui vino e degustatore si plasmano a vicenda.

Le geometrie come linguaggio

Il Disco del Gusto mostra che la materia risponde a schemi di coerenza: geometrie vibrazionali possono orientare i campi informazionali, modellando l’esperienza del vino.

Non è solo filosofia: università e istituzioni cominciano a pubblicare studi che confermano la capacità delle forme, delle frequenze e delle strutture coerenti di influenzare sistemi biologici e sensoriali.

Si apre così un mondo nuovo, in cui tradizione e innovazione dialogano: la memoria del vino incontra le geometrie della coerenza.

Un invito alla scoperta

Il lavoro di Stefano Vetri, arricchito dall’esperienza condivisa con Mario Colucci e con Frequency Matrix, rappresenta un ponte tra scienza, arte e coscienza.

Ci ricorda che dietro ogni calice non c’è solo un liquido da analizzare, ma un compagno di viaggio capace di portarci verso stati più profondi di consapevolezza.

Un invito a considerare il vino non più soltanto come prodotto, ma come esperienza viva che può essere ascoltata, compresa e trasformata attraverso nuovi strumenti vibrazionali.

Razionale Teorico

Protocollo di Armonizzazione Glicemica e Riequilibrio Metabolico

Il presente protocollo si fonda su una visione integrata e sistemica del metabolismo corporeo, in cui la regolazione dei livelli glicemici viene analizzata non soltanto sotto l’aspetto biochimico, ma anche come manifestazione di processi informazionali.

Inoltre si osserva che l’attivazione informazionale avviata dal protocollo favorisce la riattivazione precoce della catena ketonica, stimolando l’organismo a utilizzare in modo più efficente le riserve lipidiche come fonte energetica alternativa al glucosio.

In termini quantistici, l’iperglicemia può essere interpretata come un accumulo temporaneo di informazioni in eccesso, che interrompe l’omeostasi dei flussi isotonici interni. Questo squilibrio determina una dispersione energetica e una dissonanza nei processi di assimilazione, distribuzione e rilascio delle risorse corporee.

Attraverso l’uso combinato di:
– un campo informazionale armonico attivato tramite chip NFC,
– l’ascolto guidato di frequenze coerenti,
– e l’idratazione mattutina con acqua strutturata,
si favorisce la riduzione della durata e dell’intensità dei picchi glicemici, accompagnata da una riattivazione della dinamica energetica interna. Questo include anche una stimolazione della via ketonica,  che sostiene il passaggio progressivo da una dipendenza glucidica a una modalità energetica più stabile e meno infiammatoria.

Questo processo ha effetti osservabili nella:
– stabilizzazione dell’umore e delle funzioni cognitive;
– riduzione graduale di gonfiori e masse adipose;
– riorganizzazione dell’equilibrio metabolico generale.

Il razionale sottostante riconosce l’importanza della qualità dell’informazione trasmessa al corpo attraverso forme, frequenze e campi magnetici coesi, considerandola un parametro chiave nell’interazione tra organismo e ambiente. Il protocollo si configura quindi come uno strumento di regolazione vibrazionale, orientato al ripristino del dialogo armonico tra corpo, informazione e coscienza biologica.

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