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Benvenuti nella sezione teorica di The Frequency Matrix.

In questa sezione avete a disposizione le informazioni base sui campi invisibili che utilizzano le frequenze della matrice magnetica e che possono essere utilizzati per migliorare il benessere vostro, dei vostri animali e degli ambienti in cui vivete.

Il lessico di questo sito è studiato per persone e ricercatori che lavorano e conoscono il campo magnetico nelle sue manifestazioni. Talvolta quindi i testi possono risultare ostici a chi non ha intrapreso un percorso di conoscenza tecnica.

Per questi possiamo sinteticamente dire che, dalle nostre ricerche, abbiamo scoperto relazioni tra campo magnetico, geometrie, frequenze, angoli e materia che permettono di utilizzare le particelle magnetiche ed orientarle in determinate funzioni.

Da qui sono nate delle invenzioni che permettono di sfruttare le conoscenze acquisite per rendere questa tecnologia fruibile a tutti e farne esperienza, anche senza la completa visione del sistema. 

Diamo quindi un caldo benvenuto a tutti i visitatori e auguriamo una buona esperienza a chi deciderà di portarlo nella propria quotidianità.


Teoria

Tutto è iniziato qualche anno fa, al bar sotto casa. 

Studiavo i campi magnetici e le loro singolarità da qualche anno e nell’attesa di un caffè, come di mio solito, giocavo sul bancone con le monetine.

Ad un certo punto presi la moneta da un euro e la feci ruotare su se stessa. Notai che la moneta, nonostante fosse piatta, creava per rotazione l’effetto ottico di una piccola sfera in cui le righe su perimetro formavano simpatiche macchie in rotazione. Da lì la sorpresa: il piano di legno scuro del bar che permetteva un bel contrasto con il colore della moneta mi fece osservare dall’alto, man mano che la moneta ampliava l’angolo di oscillazione rispetto alla verticale, l’apparire consecutivo di tutte le figure geometriche, dal triangolo all’ennagono. 

Stupito, lo rifeci e notai l’apparire delle stesse figure: man mano che aumentavano i lati dei poligoni in apparizione, si riduceva esponenzialmente il tempo di permanenza della moneta sulla figura e che l’ultima figura visibile (al primo giro non avevo considerato) era il cerchio, formato dalla moneta piatta sul piano del bar. Idealmente quest’ultima identificava il passaggio dal nostro universo di osservazione ad un altro: in quel punto specifico, nella nostra dimensione si fermava e in un’altra iniziava la rotazione. 

Questo piccolo grande evento nella vita, è stata la dimostrazione visibile di tutte le precedenti osservazioni e unendo quanto visto ad una antecedente intuizione matematica sui numeri periodici puri, vennero fuori i punti base della mia teoria: la Matrice delle Frequenze Risonanti Naturali. 

Non essendo la sede per approfondire, riporto qui sotto alcuni punti saldi per poter comprendere i modelli di funzionamento di tutti i prodotti presenti e di quelli che verranno.

1. Tutto è Informazione. L’informazione sono i piccoli elementi di forma toroidale che compongono il sottile pulviscolo del campo magnetico.

2. L’universo è olografico e ripetitivo in scala, come un frattale. Internamente quindi, l’informazione è un sistema completo di pulviscolo magnetico in scala ridotta ma per spiegarne l’interazione e le attività possiamo considerarla influente quanto una amalgama di pulsazioni ovvero frequenze di pressione magnetica, ognuna col suo angolo di propagazione, andamento ed energia, così piccole che sono osservabili solo nel loro insieme, unico, specifico e caratteristico. Non esistono quindi due informazioni identiche e grazie al loro campo elettrostatico globale possono aggregarsi tramite legami monoatomici, come il filo di una collana di perle, per creare assieme pulsazioni a ritmi complessi.

3. Il campo in tutti i suoi stati di densità, compresa la Materia, è costituito da informazioni che si muovono attraverso vie di pulsazione/cicli su 3 assiali:
cielo/terra, detto magnetico, 
destra/sinistra, detto elettrico, 
dietro/davanti, detto tempo.

Il tempo è generato dall’osservatore che compie rotazioni spiraloidi cicliche nelle due direzioni, in espansione e contrazione. Tra l’espansione, il cui elemento caratteristico è l’aria e dove dominano i pensieri e la contrazione, dove l’elemento caratteristico è l’acqua e dove dominano in diversi gradi di condensazione le materie, vi è un campo singolare, perpendicolare ed equilibrato dove la tangente delle onde di pulsazione ha risultante infinita. Il rapporto tra l’infinito dei nostri campi e l’infinito degli elementi accordati con noi in questo flusso temporale da il senso della materia. 

4. I colori sono anch’essi globalmente informazioni. Nella pratica, singolarità assiali generate dalle interazioni dei campi. Esponendo un elemento ad un colore, l’osservatore muove il campo (assorbendo informazioni da quella zona) in una specifica direzione magnetica, verso la compressione o verso l’espansione, e in base alla gradazione scelta definendo l’angolo dell’andamento con la relativa accelerazione;

5. Quello che noi conosciamo materialmente come acqua, ovvero il rapporto dimensionale tra le due pulsazioni dell’idrogeno (uno in compressione ed uno in espansione) ed una molecola di ossigeno è l’elemento che definisce le caratteristiche di flusso del tempo nella  dimensione poiché rappresenta l’unità spaziale o temporale di ritardo tra i punti del flusso informativo torsionale, i due idrogeni e il risultato della loro creazione combinata, nel terzo asse, l’ossigeno. 

6. Idrogeno ha pulsazione pari ad uno per ciclo, il secondo idrogeno ugualmente di uno per ciclo, l’ossigeno di otto per ciclo e la loro la interazione globale diviene 10 per ciclo ovvero numericamente il primo elemento di una progressione base 100. Assieme i tre elementi definiscono ritmo di origine, estensione laterale ed estensione di profondità ovvero l’inerzia del sistema.  Variando lo spazio, quindi le caratteristiche di flusso tra l’ossigeno e le due onde di idrogeno, si cambia dimensione.

7. In assenza di tempo le geometrie identificano, in base al numero di angoli, le quantità dei cicli per unità e, quando trascinate dal campo dell’osservatore divengono le frequenze che noi conosciamo come elettromagnetiche. La stessa cosa avviene su gli altri assi e possiamo quindi definire le geometrie come frequenze in stasi nel tempo. 

8. In materia, frequenze diverse sono lo stesso impulso, con angolo di osservazione differente. Una frequenza di 3hz è una frequenza di 6hz con angolo di osservazione inclinato di 45 gradi.

9. Per questioni di geometria tra gli assi, le Frequenze Risonanti Base Naturali sono singolarità nell’asse del tempo e connettono punti temporali differenti, sono dominanti e funzionano da accordatore perché allineano le informazioni inserite (che per loro caratteristica hanno un vettore di inerzia) in differenti punti del tempo contemporaneamente. In ogni dimensione sono 81 e 36 di queste servono per impostare gli stati caratteristici della dimensione. Si ripetono olograficamente secondo sequenze matematiche e possono essere organizzate in nodi/gradienti e livelli/magnitudo secondo lo schema della Matrice delle Frequenze Risonanti Naturali. Sono quindi le vie attraverso le quali la Coscienza dell’osservatore sostiene la materia e, attraverso le informazioni trasportate con i loro vettori, ne da le caratteristiche e la suscettibilità nel tempo.
La realtà che osserviamo è il costrutto sostenuto da questi flussi.

La Matrice delle Frequenze Risonanti Naturali
È uno schema grafico rappresentativo che permette di organizzare e leggere in maniera semplice ed intuitiva i dati delle risonanze temporali. Qui sotto alcuni cenni per la sua comprensione:

  1. Gruppi di frequenze operanti nello stesso ambito sono definite Ottave o Magnitudo e nella matrice sono le righe. Dipendono dall’angolo orizzontale dell’Osservatore e dalla torsione indotta dall’inclinazione. Sono 7, ognuna dispone di tutti i nodi o gradienti e compone una specifica area di dimensionale fisica. Un esempio è la D che insiste sull’ambito cellulare o la classe N che insiste sul dna di un corpo. Sono le righe della matrice. Il loro campo di equilibrio è il campo N.
  2. Altri gruppi di frequenze sono i Nodi o Gradienti. Sono 9 di cui due, la posizione 1 e la posizione 2 definiscono il campo di azione: nella Matrice sono le colonne. Dipendono dalla torsione indotta dall’Osservatore tra le due sorgenti e dal numero di angoli generati da questo. Ogni nota ha un suo percorso oscillatorio caratteristico, di magnitudo in magnitudo ed ha un suo punto corrispondente definito per densità e velocità nella Materia, una sua geometria caratteristica. Il gradiente 6 è l’asse di simmetria longitudinale corrispondente al DNA che connette tutte le dimensioni ed è porta, istante per istante, del multiverso. 
  3. Ogni nota/gradiente è composta dalla somma di tutte le note/gradienti dell’ottava/magnitudo superiore.
  4. Il moto delle frequenze, se non forzato artificialmente, si condensa dal dna a scendere e si espande dal dna a salire. Sotto il dna che funge da campo mediano dove la tangente ha risultante infinita. Le caratteristiche di contrazione espansione del campo ai due lati di questo asse di simmetria è conseguenza del movimento ondulatorio del Tempo/Osservatore. 
  5. Ogni livello, ogni ottava ed ogni nota, rispetto alla precedente ed alla successiva ruota in maniera opposta.
  6. Il Tempo ha 9 Nodi. Si ripetono ciclicamente in 5 cicli e 4 cicli con un ritmo misto 2 in espansione e 2 in compressione a causa del ritmo di torsione apparentemente sbilanciato. I primi 2 sono definiti dall’Osservatore e sono la sincronizzazione del flusso informativo con l’inerzia dell’ambiente: nella Matrice sono la profondità.
  7. Il centro della matrice è un pieno equilibrio nel tempo ed è il campo N6. Vista la caratteristica sferaloide del campo, da questo punto si applica il calcolo del momento torcente progressivo derivato dalla leva dinamica rispetto al centro. Da qui si espande la scintilla che dà origine e vita alla materia.

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